Tanti di noi conoscono quei minuscoli e delicati insetti con le ali che rendono possibile gustare dell’ottimo e delizioso miele, produrre candele, cosmetici e farmaci. Quegli insetti grazie ai quali possiamo integrare a qualche scompenso attraverso la pappa reale e al polline, grazie ai quali possiamo usufruire delle proprietà antibiotiche e benefiche della propoli, del veleno per la cosmesi, la medicina e la ricerca scientifica.

Sono innumerevoli i benefici che abbiamo grazie alle api eppure gran parte di noi spesso non sa distinguerle dalle vespe.

Le api, domestiche e selvatiche, sono gli esseri viventi che hanno un ruolo predominante nel nostro ecosistema, sono coloro che garantiscono una buona percentuale di produzione globale di cibo poiché sono responsabili di circa il 70 per cento dell’impollinazione di tutte le specie vegetali presenti nel nostro pianeta.

Questa è solo una parte del grande lavoro che le api fanno e l’uomo ha imparato, ormai da millenni, che la loro presenza è fondamentale e col tempo ha affinato, e continua ad affinare, le tecniche di allevamento e produzione e di utilizzo e trasformazione dei suoi tanti prodotti.

Diventare apicoltori vi renderà i custodi delle api che a loro volta, grazie all’attività di impollinazione, sono responsabili della salvaguardia della biodiversità vegetale.

 

Ma cosa occorre per diventare apicoltore? Sicuramente attenzione e rispetto per l’ambiente e la natura prima ancora della passione e del rispetto delle api, quello arriva in poco tempo.

 

Ecco però gli ASPETTI PRATICI ma SENZA ANNOIARE.   

Bisogna prima distinguere l’apicoltore hobbista dall’apicoltore professionista.

L’apicoltore hobbista, o meglio per autoconsumo, è colui che possiede da uno a dieci alveari e non può destinare i prodotti alla vendita verso terzi.

L’apicoltore professionista è colui che possiede più di dieci alveari e può destinare i prodotti alla vendita verso terzi.

Questa distinzione ci fa capire, almeno in prima battuta, che la differenza sta nei numeri, e i numeri poi comportano degli obblighi in più mano a mano che si diventa più grandi.

QUINDI COME SI DIVENTA APICOLTORE? Di seguito vi parliamo delle caratteristiche più importanti, giusto per avere un’idea:

Apicoltore hobbista (autoconsumo)
Se si vuole cominciare da zero e con pochi soldi o semplicemente se si vuole produrre il miele per se stessi, la propria famiglia e i propri amici, ma senza venderlo.

  • Possedere fino a un massimo di 10 alveari;
  • Iscriversi all’Anagrafe Apistica;
  • Denunciare gli alveari che si possiede nelle postazioni nomadi e/o stanziali.

Apicoltore professionista
Dopo aver acquisito più esperienza la questione si fa più seria ma anche più remunerativa

  • Possedere più di 10 alveari;
  • Iscriversi all’Anagrafe Apistica;
  • Denunciare gli alveari che si possiede nelle postazioni nomadi e/o stanziali;
  • Aprire la partita IVA per la commercializzazione dei prodotti.

Un’altra domanda che spesso in tanti si pongono è “ma devo possedere un terreno mio per poter posizionare le arnie?”. La risposta è “Non necessariamente”.

Si deve sapere che gran parte degli apicoltori presenti in Sardegna chiede in prestito i terreni in cui posizionare le arnie laddove sono presenti le colture e le fioriture adatte. Questo avvantaggia sia gli apicoltori che i proprietari dei terreni che vedono una maggiore impollinazione delle fioriture e delle colture presenti.

Questi sono gli aspetti più importanti da considerare per valutare se approfondire, oppure no, ed eventualmente intraprendere, oppure no, una attività nel settore partendo da zero.

Tutti possono diventare apicoltori hobbisti ma ancor più importante è saperlo fare e farlo nel rispetto delle leggi. Grazie al corso si apprenderanno le tecniche apistiche di base che permetteranno poi di crescere e di svolgere l’attività, in autoconsumo o da professionista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se non l’hai ancora fatto dai un’occhiata al progetto formativo e partecipa al corso.

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